Cosa fare quando si soffre di vertigini?
Cos’è la Vertigine
Dal punto di vista tecnico, il termine vertigine indica una sintomatologia clinica caratterizzata da una sgradevole sensazione di spostamento del corpo (vertigine soggettiva) o dell’ambiente circostante (vertigine oggettiva).
La vertigine colpisce circa il 15%-20% degli adulti ogni anno con un’incidenza del 3%. La prevalenza totale della popolazione è pari al 29%.
Uno studio ha rivelato che i casi di vertigini che giungono in PS aumentano ogni anno e sono più frequenti nelle donne, nella popolazione anziana e in estate e autunno.
Queste persone avevano sofferto di:
- Numerose cadute
- Ridotta attività fisica giornaliera
- depressione
Le cause più comuni sono:
- Vestibulopatie 35% – 55%
- Malattie Cerebrovascolari 5%
- Nel 10-25% dei casi non è possibile stabilire una diagnosi
La vertigine può essere causata da un danno o disfunzione del labirinto, del nervo vestibolare o delle strutture centrali nervose.
Le cause di vertigine si dividono in centrali e periferiche.
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Cos’è la VPPB
La VPPB è una delle principali patologie caratterizzate dalle vertigini. La VPPB è la sindrome vertiginosa periferica in assoluto più̀ frequente nella pratica clinica ed è caratterizzata da vertigini a crisi, intense e brevi, parossistiche, della durata di secondi, scatenate da alcuni movimenti del capo.
Vertigine: sensazione di rotazione
Posizionale: dipendente dalla posizione (dell’orecchio)
Parossistica: ricorrente, con improvviso incremento dei sintomi
Benigna: non maligna, curabile
I sintomi più comuni sono:
- cattivo equilibrio
- vertigine
- difficoltà nel camminare
- nausea
- visione sfuocata
- senso di sbandamento
Cause della VPPB
L’unica causa scatenante che può essere definita certa è quella post-traumatica.
Nei rimanenti casi si può associare l’insorgenza della VPPB ad altri eventi come una labirintite virale, una perdita improvvisa della funzione vestibolare da causa vascolare, oppure interventi di chirurgia otologica.
Il sistema vestibolare è sensibile ai movimenti del capo e all’accelerazione di gravità. I ciuffi di ciglia dei recettori sono immersi in una sostanza gelatinosa al di sopra della quale sono immersi dei cristalli di carbonato di calcio detti otoconi.
Quando gli otoconi si distaccano e si disperdono nel lume del canale semicircolare, sono liberi di muoversi sotto l’azione della forza di gravità andando a posizionarsi nella zona più declive del canale durante ogni movimento del capo, scatenando la vertigine ed il corrispondente nistagmo.
A seconda del canale semicircolare interessato (posteriore, laterale o superiore), i movimenti in grado di scatenare la vertigine saranno differenti, in particolare:
- posteriore e superiore: passaggio dalla posizione seduta a quella supina e viceversa, estensione e flessione del capo;
- laterale: rotazione della testa a destra e sinistra in posizione supina;
In che situazioni soffrono le persone con VPPB
- Girarsi nel letto
- raggiungere oggetti sul pavimento o nei cassetti in alto
- pulire i capelli dal parrucchiere
- lavorare sotto il motore di una macchina (meccanico)
- cambiare una lampadina
- sedia del dentista
- procedure diagnostiche che coinvolgono la testa (RMN, lastre)
Come si fa diagnosi di VPPB
La diagnosi della VPPB si basa sul rilevamento del nistagmo parossistico nell’eseguire le manovre scatenanti, la manovra di Dix-Hallpike nel caso di una VPPB del Canale Semicircolare Posteriore e la manovra di Pagnini per la VPPB del Canale Semicircolare Laterale che si eseguono durante la visita ORL/ Audio-Vestibolare.
Come si cura la VPPB
La cura risolutiva consiste in una manovra eseguita dall’otorino, ponendo il paziente sul lettino e guidandolo in alcuni precisi movimenti (manovra liberatoria) che porta al riposizionamento degli otoliti al loro posto nel labirinto, facendoli fuoriuscire dai canali semicircolari.
La manovra deve essere ripetuta dopo alcuni giorni per verificare la guarigione della VPPB o per liberare eventuali otoliti residui nel canale semicircolare interessato; in casi più rari di VPPB che coinvolge i canali semicircolari orizzontali, alla manovra liberatoria deve seguire una ginnastica particolare, tipo “riabilitazione (o rieducazione) vestibolare”, che il paziente deve eseguire a casa propria, dopo aver ricevuto precise istruzioni, per alcuni giorni consecutivi (esercizi di Brandt-Daroff).
Si tratta di una serie di esercizi, eseguiti quotidianamente e per diversi giorni al bordo del proprio letto, che “insegnano” al sistema vestibolare ad abituarsi a particolari stimoli e a “ricalibrare” l’intero sistema dell’equilibrio, sfruttandone la plasticità intrinseca nell’adattamento alle vertigini.
L’abuso dei tradizionali farmaci anti-vertiginosi senza l’esecuzione della manovra liberatoria e le limitazioni volontarie del movimento (con o senza immobilizzazione della cervicale con collare) sono spesso in grado di rallentare la guarigione e determinano quasi sempre problemi posturali secondari (rigidità cervicale, cefalea e contrazioni paravertebrali abnormi).
In ogni caso, per ottenere una rapida e duratura guarigione dalla VPPB, bisogna evitare che il paziente resti bloccato, anche psicologicamente, dalla paura di nuove crisi di vertigine, bensì potrà muoversi liberamente nella vita quotidiana, a patto che eviti i bruschi movimenti del capo e del collo (flessione/estensione, rotazione, etc) e che cerchi di dormire nel letto riposando sul fianco sano (per impedire il nuovo ingresso di otoliti nel canale e, al contrario, favorirne la fuoriuscita anche per forza di gravità), evitando più che altro di compiere il movimento scatenante in grado di provocare la vertigine.
Le manovre sono sicure?
Si. Le manovre durano pochi minuti, e sono composte di diverse fasi durante le quali vengono indotte delle vertigini di breve durata che testimoniano lo spostamento degli otoliti. Alla fine di una manovra liberatoria, dopo qualche minuto, si ripete una manovra diagnostica per controllare la scomparsa della vertigine rotatoria e del nistagmo parossistico. In caso contrario, si può ripetere la manovra liberatoria ed il numero delle possibili ripetizioni è limitato dalla comparsa della nausea, di per sé non pericolosa, ma fastidiosa per il paziente che deve essere sottoposto alle manovre. Nel caso più frequente una manovra è sufficiente, mentre meno spesso è necessario ripetere la manovra liberatoria. Solo in rari casi è necessario sospendere l’esecuzione delle manovre liberatorie per riprenderle in un’altra seduta dopo qualche giorno.
Come starò subito dopo le manovre?
Dopo la manovra liberatoria la situazione varia da persona a persona, ed in parte dipende dal numero di manovre che è stato necessario eseguire. Alcune persone stanno molto bene, mentre altre, in particolare se è stato necessario eseguire numerose manovre, possono avere nausea ed una sensazione di instabilità. Questi disturbi scompaiono in qualche ora, ma, siccome la loro comparsa nei diversi soggetti non è prevedibile, è bene che ci sia qualcuno che possa eventualmente accompagnare il paziente a casa in particolare se il ritorno deve avvenire in automobile.
Ma non c’è qualche medicina al posto delle manovre?
La terapia farmacologica ha un significato di supporto ed è spesso utile nel trattamento dei sintomi di accompagnamento della VPPB
Una volta curata o spenta la VPPB può ripresentarsi?
Si, anche se non è detto che ciò accada e non è possibile prevedere quando. La ricorrenza è verosimilmente legata alle caratteristiche personali ed è maggiore con il progredire dell’età.