Russamento ed apnee costruttive

a cura del Dott. Riccardo Gobbi

Cosa è il russamento?

Per russamento si intende il rumore dato dalle vibrazioni delle pareti faringee che producono una rumorosità connessa agli atti respiratori durante il sonno; non si realizza un’ostruzione completa e pertanto il ritmo del respiro non è interrotto da pause (apnee).

 

Cosa è l’apnea ostruttiva del sonno?

Apnea significa una cessazione totale della respirazione, una pausa respiratoria, questo può accadere solo quando si dorme. Quando il numero di apnee nel sonno diventa superiore alla norma, allora si soffre di OSAS, sindrome caratterizzata da arresti del passaggio dell’aria (apnee) la cui durata dipende dalla gravità della ostruzione (fino ad alcune decine di secondi). La gravità è data principalmente dal numero di interruzioni del respiro per ora di sonno.

 

Si stima che circa il 25% negli uomini e fino al 9% delle donne soffrano in varie forme di gravità di questa patologia. La statistica spaventosa è che questa condizione non viene diagnosticata in circa il 80-90% delle persone che ne soffrono, mentre più spesso vengono diagnosticate o trattate le conseguenze di questa sindrome, cioè il diabete, la depressione, l’ipertensione, ecc. È importante notare inoltre che non è necessario russare per avere anche l’apnea del sonno.

 

Alcuni dei sintomi dell’apnea del sonno includono: russamento, depressione o irritabilità, cattiva concentrazione, problemi di memoria o di messa a fuoco, mal di testa al mattino, scarsa performance del lavoro, disordine del deficit di attenzione e obesità.

 

Non bisogna dimenticare che anche i bambini possono soffrire frequentemente di apnee ostruttive nel sonno, specialmente quelli con un’eta tra 3 – 6 anni. Non risulta più normale quando il russamento dei bambini è presente tutte le notti, indipendentemente dalle condizioni stesso del bimbo. In questo caso il russamento spesso é segno di sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSA), una patologia che può portare anche a ritardo della crescita, iperattività, deficit cognitivi e dell’apprendimento, con le conseguenti difficoltà scolastiche, e malformazioni nello sviluppo cranio-facciale.

 

 

Come fare a capire se russi o fai apnee nel sonno: I sintomi

 

Quali sono i sintomi che segnalano l’OSAS?

 

Gli elementi fondamentali sono innanzitutto il russamento, la presenza di pause respiratorie durante il sonno, chiaramente riferite dal compagno di letto, i risvegli con sensazione di fame d’aria, la sensazione di sonno poco riposante, la cefalea mattutina e la sonnolenza diurna. Da non dimenticare inoltre alcune particolari categorie in cui la presenza di sindrome delle apnee ostruttive nel sonno è fortemente presente, quali i pazienti con scompenso cardiaco, fibrillazione atriale ed ipertensione arteriosa di difficile trattamento ( resistente a 2 o più farmaci antipertensivi ).

In questi casi sarà utile eseguirò uno studio del sonno che può essere di diverse tipologie, tutte riconosciute dalle linee guida internazionali.

 

Come fare a capire se russi o fai apnee nel sonno: La Polisonnografia

 

La Polisonnografia ha il compito fondamentale di distinguere le apnee ostruttive (dovute al collasso delle pareti della faringe) dalle cosidette apnee centrali (dovute a malattie neurologiche), nonché di quantificare la gravità della malattia (da semplice russamento fino ad apnee molto gravi con forti rischi associati).

 

La Polisonnografia completa (1 Livello) viene eseguita solamente presso i laboratori di medicina del sonno e consiste nel dormire con un monitoraggio elettroencefalografico, cardiorespiratorio sotto l’osservazione di personale dedicato durante tutta la notte.

Nel paziente con sospetto di apnee e sintomatico é possibile eseguire un esame più dinamico e semplice (Monitoraggio cardiorespiratorio notturno) senza la necessità di dormire in una struttura ospedaliera, lo studio di base viene eseguito mediante semplici strumentazioni portatili fornite la notte al paziente ed in grado di fornire molti parametri quali il tempo di russamento, la durata e la frequenza delle apnee, l’entità delle riduzioni di ossigeno nel sangue (desaturazioni di ossigeno), le variazioni di frequenza cardiaca, la posizione del paziente, il flusso nasale, etc

 

Come fare a capire se russi o fai apnee nel sonno: La Visita ORL

 

Il paziente con sospetto di sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSA) o con diagnosi già effettuata giova di una valutazione dell’anatomia delle prime vie aeree da parte dell’otorinolaringoiatra.

 

Come sappiamo l’OSA é una sindrome multifattoriale cioè dovuta a più cause, sia di collassabilitá delle vie aeree (ostruzione nasale, palato, tonsille palatine, base linguale, laringe) che di controllo neuromuscolare; appare allora molto importante valutare le caratteristiche anatomiche peculiari di ogni paziente.

L’esame si basa sulla valutazione dell’anatomia del cavo orale (ampiezza del palato duro, dimensioni e posizione della lingua, dimensione delle tonsille palatine e del palato molle), completato obbligatoriamente con una fibroscopia nasale per valutare eventuali deviazioni del setto nasale, ipertrofia dei turbinati, ipertrofia delle vegetazioni adenoidee, passando a valutare le prime vie aeree in maniera statica e dinamica nella regione retropalatale e ipofaringea, in corrispondenza della base della lingua, dell’epiglottide e del laringe.

 

Risulta spesso utile valutare anche alcune caratteristiche ossee, come la grandezza della mandibola (ipomandibulia, micrognatia), l’ampiezza dello spazio respiratorio e la distanza dell’osso-ioide dal piano mandibolare (indicatore grossolano della “lunghezza” delle prime vie aeree), con una radiografia del cranio in posizione laterale teleradiografia in latero-laterale o con indagini più accurate come TAC o Risonanza magnetica (statiche o dinamiche).

In alcuni casi particolarmente gravi o non di semplice inquadramento risulta risolutivo l’esecuzione di una fibroscopia in un sonno indotto farmacologicamente, il più simile al sonno normale del paziente, chiamata Sleep Endoscopy.

 

Durante questo esame si riproducono le condizioni soggettive del Russamento e delle apnee osservandone le caratteristiche e registrando alcune caratteristiche peculiari utili a scegliere il miglior trattamento possibile per ogni singolo paziente tra quelli possibili isolate o in combinazione: terapia chirurgica, terapia ventilatoria con CPAP, terapia odontoiatrica con avanzatori mandibolari (MAD), terapia posizionale, terapia farmacologica.

 

Quale tipo di chirurgia?

 

Il palato molle e le tonsille svolgono un ruolo importante nel russare e nell’apnea ostruttiva del sonno. Esiste una vasta gamma di opzioni di trattamento. Procedure minimamente invasive come l’utilizzo di radiofrequenza a livello del palato possono essere eseguiti in ambulatorio in anestesia locale e questi possono essere molto utili per ridurre il russamento e nei casi di Osas lieve.

Nei pazienti con le giuste caratteristiche anatomiche la rimozione delle tonsille (tonsillectomia), la stabilizzazione delle pareti laterali della gola (faringe), nelle sue varie differenti tecniche risulta essere molto efficace nella riduzione/risoluzione delle apnee durante il sonno.

 

Perché c’è più di una chirurgia dell’apnea del sonno?

 

Anche se molte persone hanno tentato di utilizzare una singola procedura per il trattamento di russare e apnea del sonno, non esiste una singola procedura che funziona bene per tutti. I risultati variano ampiamente per i singoli pazienti e le procedure.

Fino a pochi anni fa procedure chirurgiche più invasive, che prevedevano la rimozione di quanto più tessuto possibile (UPPP, uvulopalatofaringoplastica) erano le più diffuse, ma non hanno dimostrato efficacia, con complicanze anche rilevanti

(stenosi del faringe, sensazione di corpo estraneo a livello del faringe ecc…).

Attualmente gli studi degli ultimi dieci anni, soprattutto quelli dell’endoscopia in sonno (Sleep endoscopy) condotti ad alto livello in Italia, hanno portato ad una chirurgia più ritagliata sulle caratteristiche del paziente e meno invasiva, note come faringoplastiche laterali/espansive.

La selezione tra le procedure e la previsione dei risultati è tutt’altro che perfetta, ma le tecnologie più innovative e la ricerca scientifica sta migliorando passo dopo passo nel migliorare i risultati delle terapie chirurgica.

 

riccardogobbi.it

 

dr.riccardogobbi@gmail.com