Ipertensione, la Prevenzione è la migliore arma
Malattia Renale e Cardiovascolare – Memorandum clinico
Cuore e rene sono due organi che se pur anatomicamente lontani, hanno strettissimi legami in termini di ‘dialogo’.
Questo è un legame che può rivelarsi un’arma a doppio taglio in quanto il coinvolgimento patologico di uno può indurre conseguenze nell’altro e viceversa.
I fattori di rischio che stanno alla base del possibile inizio, sviluppo e progressione della malattia cardiovascolare cosi come della malattia renale sono gli stessi: l’ipertensione arteriosa, malattie dismetaboliche come il diabete, la dislipidemia, l’obesità così come non corrette abitudini di vita (fumo, alcool, sedentarietà, abuso farmacologico, ecc.).

L’ipertensione arteriosa è uno stato fisiopatologico, che può anche essere asintomatico e, quindi, passare inosservato per lungo tempo, ma che rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio di malattie cardiache, vascolari e renali.
Dai dati derivati dal Progetto CUORE – Health Examination Survey 2018-2019 risulta che su 16 milioni di italiani ipertesi, a soffrirne sono soprattutto gli uomini nel 51% dei casi e il 37% delle donne, soprattutto al momento e dopo l’ingresso in menopausa.
L’ipertensione arteriosa è, come noto, una delle maggiori cause di nefropatia. Col tempo l’elevata pressione arteriosa può danneggiare i vasi sanguigni in varie parti del corpo riducendo l’apporto di sangue a organi importanti come per esempio i reni. L’elevata pressione del sangue lede anche i piccoli filtri (glomeruli) presenti nei reni rendendoli incapaci di rimuovere efficacemente dal sangue le scorie solide e liquide in eccesso cioè portare all’insufficienza renale. La diagnosi del danno renale legato allo stato ipertensivo si basa oltre che sul riscontro di una ridotta funzione renale (tramite dei valori di clearance della creatinina con formula MDRD) o, più precocemente, di albuminuria/microalbuminuria.
Il sovrappeso e l’obesità si associano a modifiche anatomo-funzionali nel rene (iperfiltrazione, ipertensione glomerulare e glomerulo-sclerosi focale e segmentale). Dal punto di vista clinico, queste alterazioni hanno un preciso corrispettivo nell’alto filtrato glomerulare associato a microalbuminuria che si riscontra negli obesi giovani e di media età. In maniera analoga a quanto avviene nella nefropatia diabetica, queste alterazioni gradualmente evolvono verso una franca proteinuria e una perdita più o meno rapida della funzione renale.
E’ altresì riconosciuta la nefrotossicità dei lipidi che attraverso l’ossidazione di LDL possono comportare alterazioni morfologiche (tramite citotossicità e stimolo alla proliferazione sulle cellule mesangiali del glomerulo) che contribuiscono alla perdita progressiva della funzione renale.
Scopo di questo “pacchetto screening” è quello di un iniziale percorso diagnostico/terapeutico, che attraverso semplici esami laboratoristici e strumentali non-invasivi, procuri un più accurato inquadramento del soggetto con ipertensione arteriosa ai fini di valutare lo stato cardio-renale e/o la presenza ed entità di ulteriori fattori di rischio e/o malattie concomitanti.
Le visite saranno effettuate dal responsabile dell’Ambulatorio di Nefrologia, il Dr Emiliani Giuseppe.
